Sandi Renko opera su un doppio percorso tra arte e design. “Ho sempre vissuto la creatività come una componente fondamentale della mia vita e arte e design sono state le due polarità costitutive. Potrei dire che arte e design sono per me l’una dentro l’altra,” afferma l'artista. I progetti e le opere di Renko si basano sempre sulla modularità e sulla ripetizione: l’area in cui si sviluppa il suo percorso artistico è quella della tradizione della pittura analitica, corrente nata negli anni Sessanta e attenta alle relazioni tra superficie, segno e colore, così come nei campi vicini e paralleli dell'arte cinetica e programmata, incentrati sullo studio dei meccanismi della visione e sull’aspirazione a una resa pittorica e plastica dei fenomeni ottici e della luce.
Sandi Renko
Artisti
La ricerca di Sandi Renko si concentra precisamente sulle relazioni dinamiche tra i singoli elementi che compongono il suo lessico visivo: dal segno, alla superficie pittorica, trattata come texture e come ripetizione di singoli moduli formali, fino all’incidenza della luce sulla superficie del quadro. La sua indagine concettuale mira a sondare le variabili percettive e sensoriali suscitate dalla pittura, puntando a un rapporto dinamico con lo spettatore, per coinvolgerlo a livello interattivo. La pratica artistica di Renko si basa su una solida struttura geometrica dell'opera, attraverso la ripetizione di uno schema apparentemente elementare, fondato soprattutto sul motivo del cubo. Lo sviluppo modulare dello spazio viene affrontato con grande rigore metodologico, attraverso una sequenza di variabili. Utilizzando semplici linee verticali che differiscono tra loro in lunghezza e spessore, l’artista riesce a creare effetti volumetrici che assumono caratteristiche cinetiche se osservati da diversi punti di vista, variando in base al punto di osservazione. Il rigore formale, così come la solida impostazione strutturale, sono calibrati con maestria dall’armonia compositiva e dalla raffinatezza dei fondi tonali, seguendo una sequenza di combinazioni innumerevoli, in una sorta di grammatica elementare dello spazio replicabile all’infinito.
Sandi Renko è nato a Trieste nel 1949. Vive e lavora tra Padova e Trieste. All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Padova dove apre uno studio di design, comunicazione visiva e direzione artistica, collaborando con importanti aziende del settore dell’arredamento e degli accessori per la casa. A Padova conosce Edoardo Landi e, stimolato dal contesto artistico e intellettuale che risentiva ancora delle esperienze dell'arte cinetica e programmata del gruppo N, partecipa a mostre collettive ed eventi estemporanei. L’affinità con l’arte programmata e l'optical art si consolida, definendo così il suo linguaggio artistico e la sua tecnica personale. Negli anni ha continuato a produrre arte e design in parallelo con uguale rigore e metodo, con creazioni di grande pulizia e equilibrio in entrambi i campi. Incoraggiato da Alberto Biasi, intensifica la sua produzione artistica ed espone regolarmente in mostre collettive e personali in Italia, Slovenia e Austria.